mercoledì 15 giugno 2016

Il pungolo e la frusta (Lu puntogliu e la scòrria)




In queste aree accidentate della Gallura la trazione animale si è protratta quasi fino all’abbandono delle coltivazioni, poiché l’uso dei trattori si è avuto per un periodo di tempo quasi trascurabile. L’animale più usato in assoluto è stato il bue, perché poteva assolvere tranquillamente il lavoro di trasporto e aratura.


Generalmente venivano individuati due tori, agili e ben strutturati, di stazza medio piccola, (boitti di sarra) che, inibiti alla procreazione, venivano abituati a sopportare il giogo ed a disporsi al traino di mezzi. L’iniziazione dei buoi al lavoro era un impegno di esperienza e aveva bisogno di qualche anno. 

Finito l’addestramento la coppia di buoi o giogo era avviata al lavoro, che preferibilmente non doveva superare le otto ore e i cinque giorni la settimana, ben rifocillati e discreto riparo durante la notte rigida. Tra l’uomo e l’animale si creava una sorta di dialogo, tradotto in ordini impartiti ed eseguiti: la fune all’orecchio per la direzione, l’incitamento verbale per la partenza e la fermata, il grido, il pungolo o la frusta nei momenti in cui era necessario un particolare sforzo per superare asperità del percorso. 

Il pungolo era la parte di un chiodo sporgente all’estremità di un manico in legno dalla lunghezza di un metro circa e la frusta era legata all’estremità dello stesso legno e non lo superava nella sua lunghezza. Esistevano delle misure imposte per la lunghezza del pungolo affinché non arrecasse danno all’animale ma, infine, tutto era demandato alla discrezione dell’uomo che non sempre era assolutamente caritatevole nei confronti dell’animale.


A tale proposito mi torna in mente il paragrafo letto su un  “Trattato di Economia Teorico Pratico dell’Agricoltura”  del 1844 in cui si fa riferimento a persone che trattavano i buoi con maledizioni, frusta e pungolo: -Il coltivatore accennato non dovrà mancare dal dare bando a quest’ultimo metodo, ed il partito per lui più vantaggioso sarà quello di adempiere anche in queste, come in quasi tutte le cose, a ciò che prescrivono le leggi dell’umanità-  

Credo che in queste contrade molti si siano adeguati a un comportamento corretto anche senza aver letto il paragrafo riportato, altri, purtroppo, in attesa di rinvenimento sono passati al trattore ma, per breve tempo ancora, con sferza e pungolo. A chiudere un’era millenaria, nel bene e nel male è stato comunque lu puntogliu e la scòrria.

Paolo Demuru

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