domenica 6 novembre 2016

Idea Balascia

Scultura in arenaria, Paolo Demuru, 2016

Il diciannove ottobre nella pineta di Balascia sono stati collocati i nove monumenti mancanti al completamento del Museo Tematico all’Aperto. Tra gli undici monumenti quello a cui vogliamo dare maggiore rilievo è il simulacro collocato in una nicchia naturale. Un granito tafonato dalla forma suggestiva, ritenuto da noi adatto a ricevere la Santa dei santi: la Vergine.

La statua è stata scolpita su un blocco di arenaria color ocra acquisito il 15 gennaio 2016, mentre il lavoro di scultura è iniziato cinque giorni dopo. L’opera finita raggiunge l’altezza di 70 cm e circa 70 chilogrammi di peso. La statua è stata benedetta con il nome di Nostra Signora di Balascia, dal sacerdote don Paolo Sanna, parroco in Assemini, la mattinata del 6 agosto e collocata nella nicchia naturale il 24 successivo. Il sito può essere raggiunto in vettura ma l’ultimo tratto che conduce all’eremo che circonda la nicchia deve essere assolutamente percorso a piedi  attraverso un sentiero che si snoda tra la vegetazione per una quarantina di metri. Il bosco circostante non impedisce del tutto lo sguardo  dal vagare verso un orizzonte piuttosto profondo: il lago Coghinas ed oltre la piana di Chilivani, mentre Ozieri ci appare appena alla pendice delle sue alture.

La vegetazione è composta da erici, lecci, pini, perastri, lavanda ed elicriso dal profumo inconfondibile. Vi crescono le viole e i ciclamini e diverse varietà di funghi, tra i mangerecci e quelli sconsigliati. Vi cresce pure l’asfodelo, per la gioia di qualche ape vagante e per farsi apprezzare nella sua semplice bellezza. Vi cresce l’edera selvatica che fino a pochi mesi alloggiava perfino all’interno della nicchia. Ora è potata e a breve mostrerà il suo manto rinnovato nella forma e nel colore.

Nostra Signora di Balascia stringe con la sinistra un mazzo di fiori mentre adagia la mano destra sul petto; ha capelli lunghi, quasi un mantello a coprire parte delle spalle e indossa un vestito lungo appena mosso dalla brezza. Alla sua destra parte di un arbusto non impedisce l’incipiente crescita di un alberello, mentre la solennità della grotta e l’ambiente che circonda fa tutto il resto. La posizione è tale che il sole solo sorgente lambisce il Simulacro in tutte le stagioni,  mentre la pioggia può raggiungerlo solo se spinta dal vento.  San Francesco dall’ingresso accompagna instancabilmente il pellegrinaggio dei monumenti verso la grotta e anche il nostro  tutte le volte che decidiamo di farne uno.


Paolo Demuru