Scultura in arenaria, Paolo Demuru, 2016 |
Il
diciannove ottobre nella pineta di Balascia sono stati collocati i nove
monumenti mancanti al completamento del Museo Tematico all’Aperto. Tra gli
undici monumenti quello a cui vogliamo dare maggiore rilievo è il simulacro
collocato in una nicchia naturale. Un granito tafonato dalla forma suggestiva, ritenuto
da noi adatto a ricevere la Santa dei santi: la Vergine.
La
statua è stata scolpita su un blocco di arenaria color ocra acquisito il 15
gennaio 2016, mentre il lavoro di scultura è iniziato cinque giorni dopo.
L’opera finita raggiunge l’altezza di 70 cm e circa 70 chilogrammi di
peso. La statua è stata benedetta con il nome di
Nostra Signora di Balascia, dal sacerdote don Paolo Sanna, parroco in Assemini,
la mattinata del 6 agosto e collocata nella nicchia naturale il 24 successivo.
Il sito può essere raggiunto in vettura ma l’ultimo tratto che conduce all’eremo
che circonda la nicchia deve essere assolutamente percorso a piedi attraverso un sentiero che si snoda tra la
vegetazione per una quarantina di metri. Il bosco circostante non impedisce del
tutto lo sguardo dal vagare verso un
orizzonte piuttosto profondo: il lago Coghinas ed oltre la piana di Chilivani,
mentre Ozieri ci appare appena alla pendice delle sue alture.
La
vegetazione è composta da erici, lecci, pini, perastri, lavanda ed elicriso dal
profumo inconfondibile. Vi crescono le viole e i ciclamini e diverse varietà di
funghi, tra i mangerecci e quelli sconsigliati. Vi cresce pure l’asfodelo, per
la gioia di qualche ape vagante e per farsi apprezzare nella sua semplice
bellezza. Vi cresce l’edera selvatica che fino a pochi mesi alloggiava perfino
all’interno della nicchia. Ora è potata e a breve mostrerà il suo manto rinnovato
nella forma e nel colore.
Nostra
Signora di Balascia stringe con la sinistra un mazzo di fiori mentre adagia la
mano destra sul petto; ha capelli lunghi, quasi un mantello a coprire parte
delle spalle e indossa un vestito lungo appena mosso dalla brezza. Alla sua
destra parte di un arbusto non impedisce l’incipiente crescita di un alberello,
mentre la solennità della grotta e l’ambiente che circonda fa tutto il resto.
La posizione è tale che il sole solo sorgente lambisce il Simulacro in tutte le
stagioni, mentre la pioggia può
raggiungerlo solo se spinta dal vento.
San Francesco dall’ingresso accompagna instancabilmente il
pellegrinaggio dei monumenti verso la grotta e anche il nostro tutte le volte che decidiamo di farne uno.
Paolo
Demuru