giovedì 19 maggio 2016

Attrezzature agricole del passato




Elemento di erpice a maglia
Mi chiedo quanti ricordino ancora l’impiego dello strumento rappresentato nel disegno a lato. Si tratta di un elemento di un erpice a maglia ormai non più in uso da svariati decenni. Detti elementi realizzati, in ghisa da fusione e tenuti da anelli variamente costruiti, formavano una sorta di tappeto quadrangolare con lato di poco più di un metro. 

Generalmente era un attrezzo usato a trazione animale e serviva a diradare, con le sue tre punte per lato, le erbe a cespuglio che crescevano in mezzo al grano. Durante l’operazione di erpiciatura il grano,  avendo foglia lunga e sottile, generalmente se la scampava ma l’erba a cespuglio era destinata, in parte a soccombere o comunque a subire maggior nocumento. Intanto la pianta del grano, che aveva sofferto meno, si riprendeva prima e godeva della sminuita aggressione delle concorrenti. 

Questa macchina semplice e necessaria ha perso valore con l’introduzione dei diserbanti, costosi e inquinanti, distribuiti spesso in modo poco adeguato e con mezzo meccanico. L’erpice a maglia poteva essere usata anche per coprire il seminato se era avvenuto su terreno  appena arato. 

Finite le operazioni giornaliere l’erpice a maglia poteva essere arrotolato su se stesso e comodamente caricato su mezzo e riportato in azienda. La sua durata dipendeva dall’utilizzo e dall’area più o meno pietrosa che doveva  trattare, ma comunque il cuscino erboso sul quale scivolava lo preservava alquanto. Le parti più usurate potevano essere facilmente invertite o sostituite. È stato per anni un buon aiuto per il contadino poiché in precedenza il diradamento delle così dette erbacce avveniva manualmente a mezzo di zappe. 

L’erpice a maglia fu subito superato da svariati modelli fissi a trazione meccanica ma questi sono destinati principalmente ad altre aree più libere, estese e pianeggianti dove la funzione dell’uomo tende a scomparire dietro il rombo e il fumo delle macchine.



Paolo Demuru

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