Elemento di erpice a maglia |
Generalmente era un attrezzo
usato a trazione animale e serviva a diradare, con le sue tre punte per lato,
le erbe a cespuglio che crescevano in mezzo al grano. Durante l’operazione di
erpiciatura il grano, avendo foglia
lunga e sottile, generalmente se la scampava ma l’erba a cespuglio era
destinata, in parte a soccombere o comunque a subire maggior nocumento. Intanto
la pianta del grano, che aveva sofferto meno, si riprendeva prima e godeva
della sminuita aggressione delle concorrenti.
Questa macchina semplice e
necessaria ha perso valore con l’introduzione dei diserbanti, costosi e
inquinanti, distribuiti spesso in modo poco adeguato e con mezzo meccanico.
L’erpice a maglia poteva essere usata anche per coprire il seminato se era
avvenuto su terreno appena arato.
Finite
le operazioni giornaliere l’erpice a maglia poteva essere arrotolato su se
stesso e comodamente caricato su mezzo e riportato in azienda. La sua durata
dipendeva dall’utilizzo e dall’area più o meno pietrosa che doveva trattare, ma comunque il cuscino erboso sul
quale scivolava lo preservava alquanto. Le parti più usurate potevano essere
facilmente invertite o sostituite. È stato per anni un buon aiuto per il
contadino poiché in precedenza il diradamento delle così dette erbacce avveniva
manualmente a mezzo di zappe.
L’erpice a maglia fu subito superato da svariati
modelli fissi a trazione meccanica ma questi sono destinati principalmente ad
altre aree più libere, estese e pianeggianti dove la funzione dell’uomo tende a
scomparire dietro il rombo e il fumo delle macchine.
Paolo Demuru
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